Animatori
Animatori
Tutti realmente protagonisti
Con l’organizzazione a piccoli gruppi, gli animatori hanno percepito che i ragazzi sono affidati loro, sentendosi tutti realmente protagonisti a livello animativo. Hanno preso consapevolezza maggiormente della responsabilità di rendere più bella l’esperienza estiva dei ragazzi, sapendosi adattare alla modalità possibile con grande maturità, nonostante la fatica che ha comportato.
I bambini hanno apprezzato particolarmente la bellezza del piccolo gruppo, che si è rivelato importante per rielaborare i mesi di lockdown vissuti e il ritorno a una socialità. I ragazzi hanno ricevuto cura e uno sguardo specifico da parte degli animatori e dei responsabili. Abituati negli Oratori estivi tradizionali ad essere “uno dei tanti”, i bambini hanno sperimentato la gioia di sentirsi riconosciuti e conosciuti per quello che sono veramente. Di conseguenza anche le famiglie si sono accorte di questa attenzione.È importante quindi focalizzarsi sulle dinamiche che si creano all’interno del piccolo gruppo: attenzione al singolo, ascolto di opinioni e idee, confronto e scambio, valorizzazione delle capacità personali, attenzione alle relazioni in maniera più specifica.
La dinamica relazionale personale è risultata cruciale: da una parte si ha avuto un investimento emotivo molto maggiore, e quindi un impegno dell’animatore più consistente; dall’altra però si è assaporata la bellezza di instaurare relazioni più significative.
Di rimando, però, nonostante la bellezza di coltivare, giorno dopo giorno, relazioni più profonde all’interno del gruppo sia stato apprezzato anche dagli animatori, alcuni di loro hanno “sofferto” più di altri la modalità di confrontarsi sempre con gli stessi animatori e avere cura dello stesso gruppo, senza possibilità di variare e vivere il servizio estivo insieme con gli altri.
Centrale è risultato il rapporto e la condivisione con il responsabile maggiorenne del piccolo gruppo: una collaborazione da costruire, per la quale è stato importante dedicare del tempo, prima dell’esperienza, per la conoscenza e l’organizzazione delle attività, stabilendo regole chiare e condivise per tutti. Durante Summerlife, fondamentale per superare fatiche e difficoltà, e a volte veri e propri momenti di scoraggiamento, si è rivelato il supporto del responsabile maggiorenne per gli animatori, capace di valorizzare le loro capacità e allo stesso tempo guida sicura per il gruppo.
Gli animatori hanno sperimentato in maniera più forte, durante l’Estate 2020, l’importanza dell’accoglienza: sin dall’arrivo dei bambini e dei ragazzi risultava fondamentale accoglierli, uno per uno, facendosi loro “vicini”, attenti alle loro esigenze. E così, durante le attività, nella flessibilità permessa dal piccolo gruppo e grazie alla conoscenza dei partecipanti, si riusciva a offrire momenti di gioco meno generici e più apprezzati.
Un altro aspetto da sottolineare è stata l’orizzontalità: una caratteristica dell’Oratorio estivo tradizionale era la presenza verticale di età diverse nelle attività, mentre con Summerlife sono stati creati gruppi stabili, spesso omogenei anche per età. Questo da un lato ha limitato il confronto tra età diverse ma ha permesso di organizzare attività più mirate rispetto alle età dei partecipanti.
Una fatica che, a volte, si è riscontrata tra gli animatori è stata quella di dover favorire sempre il rispetto totale delle regole e delle normative anti Covid per la salute di tutti, in oratorio, avvertendo al di fuori del loro servizio la differenza tra l’oratorio e le sue regole con il fuori, dove i ragazzi spesso non percepivano l’importanza di doverle rispettare.
Una seconda fatica è stata quella di sentirsi coinvolti: è differente vivere totalmente l’oratorio per un mese o più, piuttosto che rispettare dei turni, mettendosi a servizio solo la mattina o il pomeriggio, come è stato per molte comunità con l’Estate Ragazzi.
Di fondamentale importanza sempre, e a maggior ragione in un’esperienza estiva così diversa e per certi aspetti più limitante e faticosa come l’Estate 2020, l’organizzazione di momenti dedicati agli animatori in quanto adolescenti e non solo in funzione del loro servizio: serate di svago, ludiche e divertenti, sempre nel rispetto delle regole, o occasioni per rielaborare con loro, con attività creative e significative, il loro servizio, esprimendo criticità e aspetti positivi, o per rileggere il tempo della pandemia, sono risultati vincenti e arricchenti per tutti i soggetti coinvolti.
Gestione degli animatori
Gli animatori che hanno giocato un ruolo all’interno dei piccoli gruppi, in base all’ordinanza, erano i volontari con età superiore o pari a 16 anni. In base alle diverse realtà, sono stati divisi per turni: mezza giornata o giornata intera.
Gli animatori che non avevano ancora compiuto i 16 anni sono stati organizzati in gruppi satellite, a disposizione degli altri, per l’animazione a distanza, l’organizzazione dei giochi per i gruppi, il reperimento dei materiali, impegnati in comunicazione/foto… Avendo aspettative diverse, spesso non si sono sentiti molto coinvolti in questa nuova e necessaria dinamica, considerata da loro “limitante”, però è stata un’esperienza di servizio differente che, per certi versi, ha dato ancora più valore all’esperienza in generale. Fondamentale in questo senso la gestione del coordinatore che ha saputo con creatività coinvolgere i ragazzi in attività utili e che permettessero loro, a distanza, di essere comunque parte dell’animazione durante l’esperienza estiva.
Gli animatori impegnati solo al pomeriggio (o viceversa), inoltre, sono stati a volte invitati in altri orari per la preparazione: avendo maggior tempo a disposizione cresceva la possibilità di curare meglio l’ambientazione o organizzare tante attività alternative e più particolari.